La dejarratura è il processo che, svolto piu' volte e con macchinari a tecnologia sempre più avanzata, permette di separare la fibra fine del manto interno da quella grossolana del manto esterno, quindi di eliminare il piu' possibile le jarre (fibre superiori a 30 micron) e le impurità: da questa lavorazione esce prima la fibra lunga - mm 38/40 - e poi via via più corta nei passaggi successivi.

La fibra "corta" si ricava sia dalla ejarratura di quella lunga, con buoni risultati in termini di pulizia, sia dalla concia delle pelli degli animali morti , specie a fine stagione: quest'ultima presenta maggiori impurità, frammenti di pelli e forfora ed è più ruvida al tatto a causa dei trattamenti chimici necessari per separare le fibre dalle pelli.

Spesso gli stessi trattamenti alterano la morfologia della fibra causando errate identificazioni della stessa.

E' interessante notare inoltre come nessun materiale nella lavorazione del cashmere venga sprecato, infatti anche le jarre e le fibre piu' grossolane trovano impiego in diversi articoli come pennelli, materiali di rivestimento e imbottiture isolanti tra moquette e pavimentazioni.